GLI STAGISTI ENTRANO IN AZIENDA

FACCIAMO SPAZIO AI GIOVANI IN AZIENDA

Un bell'articolo scritto con il cuore sulla necessità di accogliere stagisti e tirocinanti in azienda.

LE AZIONI DA METTERE IN CAMPO PER I GIOVANI

Da imprenditore è la prima volta che mi trovo a contatto con una persona così giovane nella mia azienda, ma ho fin da subito cercato di rapportarmi con Eleonora come avrei fatto con qualsiasi altra persona, senza badare alla giovane età, questo mio atteggiamento, che è stato poi quello di tutti, credo l'abbia fatta sentire già parte di un sistema, infatti, i vari lavori che le sono stati assegnati, sono stati tutti eseguiti con serietà e professionalità, non venivano giudicati come troppo difficile, facili, utili o meno, ma ogni lavoro, veniva preso, gestito e svolto, l'importante è stato far capire che quello che veniva fatto, era utile ed importante, affinché i lavori più complessi potessero essere svolti al meglio.

Per un'azienda avere un sguardo così senza filtri, come quello che ci ha potuto offrire Eleonora, è stato molto utile e fondamentale per poter osservare il nostro lavoro da un altro punto di vista e apporteremo modifiche alla nostra struttura e al nostro modo di lavorare seguendo quelle osservazioni.

Sono sempre stato consapevole del fatto che dovremmo ascoltare le esigenze dei giovani quelli veri (insisto su questo punto, perché oggi la parola giovani è di difficile collocazione temporale ed ha uno spazio un po' troppo ampio, quindi per chiarirsi, io la attribuirei dai 14 ai 19 anni ).

In ogni caso, saranno loro che sceglieranno di utilizzare i prodotti/servizi della nostre aziende tra 5/10 anni, saranno loro che lavoreranno nelle nostre aziende e saranno loro a guidare le nostre aziende tra qualche anno, quindi, mi sembra il minimo ascoltare le loro esigenze, altrimenti ci potremmo trovare con attività che forniscono prodotti /servizi non più necessari e, se oggi decidiamo delle modifiche, 5/10 anni sono un periodo medio lungo che può permettere di apportare modifiche o addirittura cambiare le proprie attività per andare incontro alle nuove esigenze.

A volte non c'è bisogno di chissà quali strategie aziendali, basta solo saper ascoltare le esigenze delle persone, certo non è semplice, ci vorrebbe una figura in ogni azienda che abbia questo ruolo o meglio questa capacità.

Rimane poi il problema di mettere in comunicazione i ragazzi con le aziende, noi abbiamo avuto la fortuna che Eleonora è la figlia di Silvia che lavora con noi. Questo potrebbe essere un punto di partenza, far entrare i figli dei dipendenti in azienda, potrebbe essere un primo passo, i ragazzi potrebbero comprendere meglio dove passano le giornate i loro genitori e li vedrebbero in un ambiente e in un ruolo nel quale non li hanno mai visti, i genitori potrebbero osservare quanto siano maturi i loro figli nel gestire le attività dei grandi, credo che entrambi potrebbero avere delle piacevoli sorprese, premesso che, dovranno comportarsi come colleghi e non come genitori figli.

Non portate i vostri figli in azienda tenendoli per mano, ma salutateli al loro arrivo con una bella stretta di mano.

Come azienda già da tempo pensiamo di intraprendere un percorso con le scuole, progetto purtroppo interrotto per le ovvie ragioni che tutti conosciamo, ma ci auguriamo che nel prossimo anno, potremo andare nelle classi a parlare con gli studenti per continuare nella comprensione delle loro esigenze e per cercare di far loro capire cosa possiamo offrirgli una volta usciti dalla scuola, visto che mancano tutta una serie di figure professionali, delle quali forse, non conoscono nemmeno l'esistenza o le potenzialità e che se prese in considerazione, potranno dare loro tante soddisfazioni, cercando di fargli comprendere come siano cambiate alcune attività, che si immaginiamo in un certo modo, ed invece oggi sono tutt'altra cosa, ad esempio i meccanici, nell'immaginario collettivo credo siano con: tute sporche di grasso e olio, mani e unghie nere e uomini, mentre ci sono officine dove ci si può entrare con il camice bianco e dove ci sono più computer e monitor che chiavi e cacciaviti, con la transizione digitale che stiamo vivendo, gli ambienti lavorativi di qualsiasi livello saranno sempre più così e ci sarà sempre più bisogno di ragazzi e ragazze nativi digitali che potranno trovarsi a loro agio in questi ambienti.

Certo ci sarà ancora da sporcarsi, far fatica, sudare, lavorare sotto la pioggia o sotto il sole, ma vi assicuro io, che lo faccio da tempo, anche quello ha il suo lato positivo. Quel lato positivo che si può trovare in ogni situazione e di sicuro in ogni attività, ma solo se la si svolge con passione, che non è detto possa scattare al primo giorno di lavoro, ma può venire con il tempo, mettendo però impegno in ogni piccola cosa che dev'essere fatta, e comprendere come ha fatto Eleonora che anche un piccolo lavoro fatto in una grande azienda è comunque necessario affinché tutto proceda nel migliore dei modi.

Questo è il modo in cui noi di Growup cerchiamo di preparare lo spazio e cerchiamo di fare spazio alle nuove generazioni, lavoriamo fin da oggi per trovare qualcuno a cui lasciare anche il nostro spazio, dietro ad ogni persona che inizia a lavorare con noi si può nascondere colui che un giorno potrà prendere il nostro posto e non dobbiamo avere paura di questo, anzi, dobbiamo far si che questo succeda, perché credo che un'azienda debba avere la pretesa di sopravvivere a colui che la fondata o che la sta guidando oggi.

Credo sia questo il vero patto generazionale che in questi anni si è perso.

Grazie Eleonora per il tuo prezioso contributo.

La nostra realtà in costante espansione ricerca giovani disposti a intraprendere una professione dinamica e stimolante nel mondo del noleggio, attraverso un primo periodo di tirocinio aziendale.

Se sei interessato puoi inviare il tuo curriculum a info@growup.center.